mercoledì 6 agosto 2014

Occasioni

Eva era rientrata tardi quella sera. Era venerdì. Il venerdì era il tempo della distrazione, ci si riprendeva la vita. Si quella rubata da una settimana di lavoro ossessivo. Chi diavolo erano per fottersi i suoi giorni migliori pensò. Apri la porta ed entrò. Appoggio la borsa di gran marca sulla poltrona ,cadeva come le altre borse, si avvio verso la cucina. Prese un sorso d’acqua mentre dalla finestra guardò il tramonto nascondesi allo sguardo ,dietro le assurde case bianche. Era venerdi . Il suo venerdì. Non era più una fallita. Il divorzio ,il lavoro precario. Gli venne un brivido .Le cose ci appaiono più improbabili e dure nei pensieri che si rifugiano nei ricordi. Erano lontani i giorni della disperazione. E gli uomini! Volti sbiaditi e corpi madidi. Si portò in bagno fece scivolare lentamente la gonna di seta Bianca,che per un istante sembrò sdraiarsi in un inchino riverente come camember.Si sbottono la camicia con calma ,la calma che gli uomini non avevano mai avuto. Sudici pederasti alla ricerca di carne tremula. Si guardò .Lo fece a lungo seguendo il suo profilo di pesca. Poteva aversi. Per un istante poteva avere se stessa e gioire dei momenti che non aveva avuto. Vedere il suo corpo come lo vedeva il mondo. Cristo si disse. Era ancora in forma. Si, le cosce sembravano un po’ pallide,il seno aveva le prime grinze ma diavolo se era in forma era ancora soda. Tonda morbida al tatto,il culo ancora non chiedeva la tortura dei tacchi per dare senso alle sue ambizioni. Il culo l’aveva dato per la prima volta a diciassette anni. Se non mi dai il culo ti mollo. Le aveva sussurrato Mike.e Lei aveva accettato suo malgrado.L’aveva perso così ,per una fittizia dimostrazione d’amore. Mike Era stato il suo primo amore la sua rovina. Gli amori giovanili lasciano un fetore lungo la loro scia al punto che se ti liberi del ricordo resta comunque il suo odore perenne. Per quanto possa apparire incredibile e per quanto tu sia preparato sembra sempre che il tuo primo amore faccia crollare questo cazzo di mondo e tu insieme a lui. Fu doloroso. Doloroso come lo e’ quando un ragazzino eccitato può esserlo entrando in un culo vergine con la foga di un esploratore. Quell’idiota era cosi eccitato che venne subito. Ma quanto le aveva fatto male. Si ricordo sempre quel dolore. L’acqua era pronta fece per allungare la mano. Senti che era giusta. Si immerse tra le trecce cristalline che cadevano del manicotto. L’acqua gli cadde tra i glutei gonfi a formare un canale naturale, era una sensazione che la faceva impazzire. Fece cadere l’acqua sul collo facendosi massaggiare con delicatezza. Poi afferrò la spugna la porto sulle ginocchia e mentre saliva Un rivolo Caldo prese a solleticarla facendola venire. Restò un attimo a pensare con gli occhi chiusi. Che diavolo era diventata. Sempre a menarsela in religioso silenzio. Scosse il capo a pensare agli uomini che erano nel bene o nel male presenti nella sua vita. Pensò a Tony, a Nick a John. Tony le faceva la corte ma era troppo furbo per potersi concedere. Tony era sicuro che il mondo fosse una specie di inferno in terra e che diavolo la redenzione era andata a farsi fottere da un po’. Tanto valeva darci dentro. Si faceva di ogni cosa purché sfuggisse la realtà. Sapeva scopare Tony. Eva l’aveva saputo da Vale .Già! Il contagio del desiderio. Le aveva raccontato quanto ce l’avesse grosso e come lo muovesse senza mai staccare lo sguardo dai tuoi occhi. “Lui la donna la fa sentire Troia e questo conta quando scopi” diceva Vale. Ne sesso i pensieri sono mine che col frastuono ti riportano alla realtà. E quello non va bene. John invece non era granché pubblicizzato. Passava i giorni alle scommesse. Quando riusciva a vincere correva a puttane. Con lui si rischiava la malattia o qualcos’ altro di strano. E poi c’era Nick. Nick sembrava quello giusto. Che poi fosse quello meno incostante era una pura coincidenza. Nick aveva un bel fisico ,Quel suo sorriso senza rivali. La pelle olivastra a disegnare un mantello d’ebano. Era un dentista. Lo vedeva spesso e in fondo lo considerava artefice dei suoi sorrisi. Non era male. Ma aveva sempre avuto un non so che di imbarazzo Lo teneva li nel limbo degli amanti in attesa di ripescaggio se le cose si fossero messe davvero male. Già. Ma quand’e’ che si puo dire di essere arrivati all’ultima spiaggia? Forse in realtà, semplicemente preferisci convincerti che non sia mai l’ultima spiaggia. Che insomma ha ancora un colpo. S i con Nick ci sarebbe stata se solo. Si insomma non voleva rovinare il rapporto. Che diavolo meglio averlo accanto ed aspettare che accada qualcosa per scuoterlo. Apri gli occhi. Cazzo. Si ricordò della mail. Aveva dimenticato di inviare un’ultimo appunto ai clienti giapponesi. Che diavolo di idiota sei corse alla borsa con i piedi bagnati che sembravano baciare il pavimento. Ripesco la borsa immersa nella poltrona. Nella borsa i clinex, gli assorbenti, lo specchietto, le sigarette.C’era tutto tranne ciò che ti aspetti di trovare in una borsa. Le borse delle donne raccontano il mondo che porta dentro. Il disagio e il bisogno. Dove sei urlò. Alla fine fece un sorriso. Eccoti aggeggino del cazzo. A pensare che la mia vita dipende da un tuo suono Sai chi sono io?Sono Eva, la donna, la prima donna, la più donna di tutte. Digitò velocemente i tasti con i due pollici mandò il messaggio e un bip segno la sua dipartita. Bip BIP bip “sai dire solo questo stupido idiota?” E lo riposò nella borsa.Poi senti ancora un bip.La faccia si contrasse. “Pezzo di stronzo!” Riapri in fretta la borsa. “Che diavola hai gli disse” Vide un messaggio .Era Frank. Fece un ghigno di dissenso. Gli dava fastidio Franck. Non che volesse farlo a posta, ma non c’è niente di più irritante per una donna che sapersi tra i pensieri di un uomo per il quale l’interesse sessuale e’ inesistente. Franck era l’anti uomo. Gambe esili fisico malnutrito e aveva la pancia. Eva stasera sono libero ti andrebbe una pizza? Franck e la pizza. Sembrava l’unica cosa che riuscisse a partorire il suo cervello gravido. Razza di coglione sussurrò. Ma lo capisci che mi fai schifo. Non rispose. Lascio perdere aveva sempre fatto cosi. Di tanto in tanto concedeva a Franck qualche aperitivo a casa sua. E lo vedeva mentre gli si rizzava al solo scoprire la caviglia. Amava tenerlo in pugno. In fondo Non c’era niente di male. Il mondo andava cosi. Chi rincorre diventa succube della preda. E preda a sua volta. In fondo a cosa erano servite le lotte femministe, la rivoluzione sessuale? Eravamo tutti sullo stesso piano tutti fottutamente in cerca di qualcuno da fottere e le armi non erano mai abbastanza,mai troppo affilate,mai troppo incisive per abbassare la guardia. Infondo il mondo era fatto di vinti e vincitori talvolta gli uni confusi agli altri ma sempre con un ruolo ben definito. Penso’ ancora a franck.Chissa come sarebbe stato usarlo a suo piacimento .Ci sarebbe di sicuro stato.Non averbbe fatto altro che strisciare come un porco ai suoi piedi. Sorrise. Prese Una sigaretta la accese. Si perdeva nei riccioli azzurri immaginandosi con stivali di pelle nera. Infondo cosa mancava?Mentre si immaginava regina del latex… senti un altro bip. Ancor un bip.Chi cazzo ara ora. Era li sulla sua poltrona a godersi la sua sigaretta con la lentezza di un bradipo in attesa di un orgasmo . Ma c’era sempre un bip.La carta di credito,la segreteria telefonica,un bip in ogni momenmto. Riprese ancora una volta il telefono lo guardò e per un’attimo gli sembro un uccello duro Lo strinse e guardo il display. Era Vale.Vale aveva sempre una certa disinvoltura nell’esprimere i propri pensieri. Fanculo il lavoro stasera non puoi mancare serata donne. Stasera ho voglia di vivere. Quando Vale diceva cosi era guai. L’ultima volta si era svegliata a casa di un certo Diop .Un fustone nero di due metri Che l’aveva scopata per tutta la notte. Ci vollero 2 settimane per riprendersi dal calo fisiologico. Diop era il buttafuori del La maison dell’Amour.Il locale dove le donne si ritrovavano in cerca di un po di emozione .O solo per rimorchiare qualche generoso fanciullo cazzuto. Ci sto. Fanculo il lavoro. Era il modo per ringraziare la settimana che andava. Il lavoro e’ una costrizione penso’ Che diavolo non siamo fatte per stare rinchiuse a sculettare tra i muri di un ufficio del cazzo. Gli venne in mente la scrivana sempre in ordine il computer Il portapenne grigio il porta notes grigio,la sedia grigia. A volte anche il suo capo sembrava grigio.E forse lo era. E poi che fatica quando era mestruata. Alzarsi e mantenere il contegno che si aspettano. Ma perche’ ma dov’e’ scritto? Eppure Era così Pantaloni quando vuoi la gonna ,gonna quando cerchi i pantaloni. E sempre a sculettare seduta alla tua scrivania grigia mentre ti vengono i capelli grigi e il tuo capo ti molla per una stagista. Fanculo il lavoro !voglio vivere. Lunedì e già più vicino ,si disse. Erano le otto. Si preparò. Mise un abito stretto che esaltava le sue forme generose. Si guardò ancora una volta. Che schianto si disse. “Stasera è la tua sera”. Prese la borsa con il suo mondo,le chiavi della cabrio e schizzo via per le strade luminose. La canzone di Patti Smith suonava nell’abitacolo. Ogni tanto uno sguardo allo specchietto. Controllava che tutto fosse ok. Arrivo al semaforo.Era rosso. Rosso come il sangue.Brillava. A fianco si fermò un’altra auto. Si sentiva osservata. Gli piaceva. Si voltò lentamente. Dall’altra parte un uomo sui 40,capelli brizzolati ,la guardava con un sorriso idiota stampato sul ghigno lucido.Non era il suo tipo.Ma aveva bisogno di sentirsi osservata.Guardò per un istante poi si voltò di nuovo,fece rombare il motore e al verde ripartì. Quando ebbe seminato l’idiota fece un sorriso soddisfatto e volò verso la sera .Arrivò al locale.C’era Vale e c’era Gabri. Vale aveva uno short aderente a disegnare i glutei stretti, scarpe fetish con tacco da 12 e sculettava come una troia. Era già circondata da alcuni tipi. Scese e si portò sculettando verso Vale. “Ciao cara” “ciao “ “Ce l’hai fatta finalmente ad arrivare” “Già i soliti problemi dell’ultimo minuto” “ti presento jmmy” Si strinsero la mano. Jimmy era un bel tipo, Vale l’aveva conosciuto in un brainstorming sul world class. Era un macho vero. Aveva una camicia scura , aperta a mostrare il petto il glabro, un viso d’angelo ed era gentile. Troppo gentile per essere cosi bello. Jimmy le strinse la mano e le diede un bacio ,sfiorandole il collo. Aveva un buono odore. Un brivido la percosse. Si sentì umida. “Entriamo” disse Vale. Entrò. Era ancora confusa. “Che diavolo fai” si disse. “Mantieni la calma o ti prenderà per un’idiota”. Eva ammirava Vale. La seguiva ma non voleva assomigliargli nella fama. Non sarebbe passata per una troia. Mai la prima sera. Una volta dentro Vale si separò, si buttò subito in pista ,Gabri si dissolse tra la folla umida e fumosa. Chi mostrava i bicipiti ,chi le sue doti da ballerino mancato. Pantaloni stretti ,facce strette, anime strette tra la stretta folla che nel frastuono sembrava silenziosa ,assente . Si sentì sola . Prese un mojito . Dopo i primi sorsi i pensieri si annebbiarono e tutto ebbe un senso. Pensò a Hamingway .Poi uno scatto e si tuffo tra la folla. Inizio a scuotersi come in preda a una passione incontenibile. Vale era sparita, Gabri era sparita. Si scuoteva e ballava .E piu’ ballava più i pensieri svanivano. Ah pensò la gioventù ritrovata. Sconcia perversa e fottutamente innocente. Poi si ritrovò tra alcuni uomini che la sfioravano. Li lasciò fare muoveva il culo e si strofinava sui pantaloni rigonfi. Quando si fecero troppo insistenti si fermò. Smise di ballare e tornò al banco. Si sedette. Prese un altro mojito. “non dovrei bere così tanto” pensò. Poi una voce “offro io”. Era jmmy. “lascia che te lo offro io” insistè la voce “Mi hai stupito prima non sapevo fossi così sfrenata” Eva fece un sorriso. “Ma si che diavolo” disse “siamo qui per divertirci” . Presero altri due mojito. Jimmy le prese la mano ,lasciò fare. Era così eccitata che l’avrebbe scopato in piedi. Troppo bello per lasciarlo sfuggire. “Diavolo” si disse “chi lo saprà?”. L’idea si fece insistente. Sentì un brivido e un rivolo caldo prese a scivolare tra le gambe. Chissà che bel cazzo aveva Jimmy. Si vedeva che ci sapeva fare. L’avrebbe scopata con la dolcezza di un Casanova. Pensò a Mike. “scusami” disse Eva “Ho bisogno della toilette”. Poi si fermò e aggiunse “non andare via”. “ok ti aspetto qui, ma non farmi scherzi, torna!” Eva fece un sorriso malizioso “torno!” Jimmy le lasciò la mano .Portò il bicchiere alle labbra sorrise con gli occhi mentre la vide allontanarsi. Camminò tra la folla schivandola a fatica. Arrivò alla toilette. Nel cesso c’era uno schifo. Tampax ,fazzoletti dall’odore di sperma buttati in un angolo.Camminò con attenzione e si portò alla turca. Si abbassò la gonna le mutande e fece scorrere una lenta pioggia cristallina.Quando stava per finire sentì un rumore come un colpo secco nella parete, prima fu stupita ,poi riconobbe il ritmo e sorrise. Sentì i gemiti ,sentì i colpi e sentì le parolacce. “Scopami ,scopami porco muovi quella cazzo di trave” Sorrise ancora aveva riconosciuto la voce. Era Vale. Non aveva perso tempo. Si faceva scopare come una cagna nel cesso di un locale. Era un classico. Vale era così prometteva ciò che voleva. Prendeva ciò che prometteva. Il tutto con una facilità sconvolgente. Finì di fare pipì ,fece per risollevarsi le mutandine. Poi ci ripensò. Le tolse e le infilò nella borsa. “Fanculo sussurrò” fece un gesto di stizza e si avviò. Jimmy era ancora lì, aveva fatto un gesto ad un amico come a salutarlo. Era bellissimo jimmy. Le sue cosce muscolose ,il suo sorriso penetrante. Fece un respiro profondo. Si impettì e partì per un oscuro viaggio. “Sei stata via tanto” sussurrò Jimmy con la solita dolcezza “credevo non arrivassi più” . “Volevo lasciarti soffrire” disse sorridendo Eva. “Già ci sei riuscita meriti una punizione” sorrisero insieme. “Ti va di uscire a prendere un po’ d’aria” gli propose Jimmy “voglio ammirarti alla luce della luna” Che romantico era. Niente a che vedere con Mike. Il prototipo dello sfigato perenne. Eva abbassò gli occhi e senza volerlo gli guardò tra le gambe. Aveva il cazzo duro. La voleva. Pensò a Valeria nel cesso a Gabri nascosta in qualche cespuglio non sarebbe stata lei quella andata in bianco. Si sentì di nuovo sola. Fece uno scatto repentino afferrò la mano Jimmy e fuggì nella notte. Quando furono nell’auto , nel parcheggio immenso ,Jimmy aveva i pantaloni abbassati ed Eva muoveva la testa come una forsennata. Lo sentiva scorrere nella sua bocca e ingrossarsi. Di tanto in tanto muoveva la lingua e i gemiti di Jimmy le confermavano il piacere che provava. “Cazzo sei fantastica” gli disse. Eva alzò leggermente gli occhi sfilò il cazzo dalla bocca lo guardò speranzosa “voglio il tuo cazzo “gli disse sottovoce. Jimmy allungò la mano ,si insinuò tra le gambe larghe. “che troia” gli disse “sei senza mutande”. Era bagnata e vogliosa, “lo sapevo che eri come Vale” gli disse sottovoce e mentre Jimmy le spingeva la testa si sentì afferrare per i fianchi. Si voltò di scatto , era il tipo che Jimmy aveva salutato al banco. Aveva già il cazzo fuori. Era duro. Cercò di svincolarsi ma Jimmy la teneva stretta .poi si senti penetrare di colpo. La scopò con forza non poteva urlare sentiva quel membro come una trave sfondargli il ventre, con una forza spaventosa continuava a spingere ,sentiva il suo ventre sbattere sui glutei mentre Jimmy le teneva la testa tra le gambe. Non poteva urlare non poteva muoversi se provava a muoversi sentiva un dolore lancinante alle ovaie. Smise di provarci , fu allora che Jimmy continuò “che troia vedi che ti piace dai Son ny continua che la troia inizia a godere” erano così idioti che non avevano idea del perché . Quando il dolore diventa insopportabile allora l’unica cosa che puo’ salvarti e’ l’isolamento meglio ancora l’apatia. Sonny spingeva ,il grosso cazzo sfregava con violenza le sue labbra delicate.Pensò a Mike penso a Vale a Gabri a Frank. Si sentì sola. Jimmy venne copiosamente nella sua bocca,la riempì come un’otre ricolma emise un gemito animale. Si disse “bene tieni duro e’ quasi finita” ma si sbagliava. Sonny aveva sulla ventina,cazzo sempre duro resistenza da centometrista e soprattutto era sempre arraparto. Sfilò il lungo cazzo dalla fica bagnata ,nonostante tutto ,si sputò in una mano la passo tra le natiche sode E lo infilò nel culo. Sentì un bruciore emise un urlo ,mentre ancora colava dalle labbra lo sperma di Jimmy. Guardò Jimmy mentre spalancava gli occhi dal dolore. Getto il suo sguardo negli occhi di Jimmy. Erano neri. Neri e bui come uno stagno nerastro. Sonny continuò fino a quando anche lui sfinito venne.Si sentì colare lo sperma tra le gambe. Anche lei era venuta. Nonostante tutto. Erano state forse tre le volte. Era venuta senza volerlo senza desiderio. Il corpo sceglie a volte ciò che per noi e’ giusto senza chiedere il permesso. E’ così che ti pisci addosso dalla paura pensò.Poi sentì Jimmy avvicinarsi “ti è piaciuto vero….troia lo vedo”, gli disse indicandogli la fica ,poi le diede un bacio sul collo. Non seppe mai quale fu l’umiliazione piu’ grande.Chiuse gli occhi provò ad ascoltare il silenzio senti che Sonny rideva ,Jimmy rideva ,fuori nel parcheggio lontano alcuni tipi ridevano mentre lei era distesa a pancia in giù sul sedile della sua auto.E non rideva.Jimmy e sonny andarono via.Non senza raccomandazioni. Passarono circa 4 ore. La sera si fece notte , la notte portò il buio. Era una notte buia ma il buia permetteva alla luna di essere protagonista di illuminare il suo viso i suoi occhi stanchi. Sentì un bip. Era il telefono. Cerco di ricomporsi. Saltò alla guida e percorse la strada del ritorno in silenzio.Ci mise un po’ ma finalmente arrivò a casa.Salì e si portò traballante in camera. Restò al buio. Pensò agli occhi neri di Jimmy .Occhi densi di cattiveria .Di atroce narcisismo.Di una bisso senza fondo. Si sentì sporca.Si alzò ,strappo il resto dei vestiti,fece una doccia. Ne fece un’altra e poi un’altra ancora. Restò sotto l’acqua per un po’. Poi si decise a uscire.Si mise a letto.La fica gli faceva male. Non osava sfiorarla. Come una colpa. Gli idioti confondono spesso lo strumento delle loro colpe con la causa che le ha generate si disse. Provò a sentirla al tatta.Ma sentì un forte bruciore.Erano verso le undici di mattina quando aprì gli occhiSi sentiva stordita ma non sapeva esatatmente perché. Aveva fame si portò in cucina aprì la dispensa prese un pezzo di baugette apopena lo strinse gli Venne una sensazione di nausea lo gettò con forza. Gli sembrava un cazzo. Era lungo, tondeggiante sembrava di stringere il cazzo di Jimmy tra le mani.Ricordò. Lo gettò via con forza. Si toccò la fica.Sentì di nuovo il bruciore. “Figlio di puttana” sussurrò la pagherai. Allungo per afferrare il barattolo di cioccolata. L’amica di mille sciagure.Era sempre lì ,prese inzuppare il dito come quando era ragazzina, gli parve di vedere un enorme cazzo nero arrotolato.Lo getto via. Il barattolo si ruppe come la sua anima. “Che cazzo hai?” si disse urlando tenendosi le tempie tra le mani. “stupida idiota, ha già preso il tuo corpo vuoi dargli anche la tua anima?” Si scosse ,fece una doccia, ne fece un’altra e un’altra ancora. Si mise a letto e dormì. Dormì per tre o quattro giorni. Quando si rial zò era sfinita , stanca. La sua vita per sempre deposta , sul sedile di un’auto , in un parcheggio desolato. Si fece forza. Cerco di fare colazione tra cazzi volanti e conati di vomito. Si vestì presa la borsa le chiavi e uscì. Girò tutti i negozi che conosceva .Comprò tutto quello che la carta riusciva a pagare. Comprò il gelato. Non prese il cono. Si sentì meglio andò in libreria. Fece un’ultima tappa ,andò in libreria. Fece un giro tra quei libri patinati guardandosi intorno con sospetto. Poi qualcosa la sfiorò ,fece uno scatto e si voltò. Era una donna sulla cinquantina, aveva un bel culo possente ,due seni dritti e tondi. La guardò con rabbia. Non era una donna. Per tutti i fottuti stronzi era una macchina da sesso. Da riempire come un ’otre. Che diavolo aveva da sentirsi così tranquilla ?avrebbe dovuto chiudersi nel cesso e non uscire piu’. Poi arrivò il marito di lei . Lo guardò con cattiveria. I due si guardarono, si dissero qualcosa sottovoce. E sparirono. Prese un libro e andò via. Qualcosa era cambiato. Niente sarebbe piu’ stato uguale a prima. Nessuna fottuta scopata sarebbe piu’ stata una fottuta scopata , nessun maledetto sorriso gli sarebbe più apparso così ingenuo. Tornò a casa. Entrò in camera. Prese il libro dalla borsa. Lo sfogliò con curiosità. Nella prima pagina una frase : “Spesso la donna rifugge il rimpianto con il rimorso. Ma di chi è la colpa se si concede al debole come premio e come appoggio al forte?” Ci pensò un attimo poi sentì un bip. Era il telefono. Lo tirò fuori a fatica. Guardò il display, c’erano tre messaggi. Erano tutti di Frank. L’aveva cercata quella maledetta sera, il giorno dopo e ancora quel giorno la cercava.. Si alzò respirò profondamente e si avvio alla porta. Uscì di nuovo. Quando si guardò nello specchietto , aveva tagliato i capelli .Ora aveva un’aspetto piu’ maschile. Più mascolino. I capelli per una donna hanno un’importanza vitale. Quando decide di tagliarli, vuol dire che qualcosa e’ cambiato anche dentro di lei. Fece ancora shopping , comprò altre cose inutile e poi si avviò verso casa. Guardò lo stereo. Era spento. Come la sua anima. Lo accese. Patti Smith aveva ricominciato dall’istante in cui quella sera si era fermato. Si ricordò il bip e il telefono. Decise di rispondere, mandò due messaggi. Uno era per Frank. “Questa è la tua sera. Sei fortunato , raggiungimi ”. Non aggiunse altro. Andò a casa. Si mise comoda , accese una sigaretta e attese. Dopo un’ora sentì bussare. Si alzò andò verso la porta, respirò e la aprì. Sull’uscio in piedi , c’era Frank. La pancia grossa e grassa ,lo sguardo timido. Lo guardò con rancore. Gli fece segno di entrare. Quando Frank si sedette Eva lo guardò. Era in piedi davanti a lui. “se quella sera avessi insistito ,stupido uomo ,forse oggi sarei ancora una donna felice”. Frank non capì. Lo sguardo smarrito. “Guardati” continuò “sei totalmente incapace, non meriti di vivere”. “Non capisco Eva perché mi dici questo”, sussurrò. “Non importa capirai” gli rispose con un sorriso maligno. Erano le otto. I fari delle auto penetravano dalle vetrate scure, come lucciole indemoniate. Il rumore dei pneumatici sulla strada sembrava il mormorio di una folla nevrotica. Il cielo era stellato. Nulla era mutato di ciò che la circondava . Si guardò intorno. Sul muro nella stanza la copia di un ritratto : La grande Babilonia. Una donna maestosa con un’anfora tra le mani , a cavallo di una bestia con tre teste. La fissò per un ’ attimo. Guardò ancora Frank. Doveva sembrare pazza ai suoi occhi. Era impietrito come un pezzo di stronzo indurito dal tempo. Prese un drink e in silenzio lo sorseggiò lentamente. Finito il drink posò il bicchiere , si allungò verso Frank , gli prese la mano e a forza lo portò nella stanza da letto. Gli chiese di stendersi. Frank non capiva ,dopo tanti anni in cui l’aveva attesa. Cos’era cambiato? Non riusciva a spiegarlo. Era silenzioso Frank, diverso dal fottuto bastardo che l’aveva scopata come una cagna in un parcheggio desolato. Iniziò a spogliarlo ,gli sfilò gli slip. Che mutande aveva .Erano mutandoni come quelli di suo nonno. Erano orrendi. Provava un certo piacere nell’averlo in un pugno. Homo homini lupus , sussurrò una voce nella testa. Sfilò I PANTALONI E L’ENORME PANCIA SPUNTò FUORI. “Cristo “ disse “ma come diavolo fai , sei un porco schifoso dentro e fuori” Non ci badò ,si fece coraggio lo guardò negli occhi “ti piace vero che te lo succhio?” gli disse avvicinando la bocca al piccolo cazzo che si scorgeva tra le pieghe del suo stomaco. Frank la guardò con stupore. “Ma cosa dici?Smettila ti prego ”. “Dimmelo non è ciò che vuoi?” insistette, “non vuoi scoparmi? Ah scusa mi correggo, non vuoi chiavare questa troia?” Non fece in tempo Frank a rispondere che Eva iniziò a succhiarlo con ritmo. Aveva talento. Passarono due minuti e Frank se ne venne . Quando ebbe finito , Eva si pulì. Lo fece con calma. Troppa calma, una lentezza devastante. Poi lo guardò ancora una volta: “Da stasera sarai mio. Per sempre ” . L’aveva preso come si fa con qualsiasi uomo .L’aveva preso con un pompino. “ma scordati di avere ciò che desideri ,quando lo desideri”. “tu sei pazza” disse Frank. “Meno pazza di chi è pieno di buon senso” gli rispose. “Credi che una donna normale ,ti avrebbe fatto un pompino? Guardati. Faccio di te ciò che voglio. Quando voglio ” . Frank non rispose. Aveva ragione . Mentre Frank era ancora stordito Eva andò verso i cassetti , iniziò a scavare con forza e rabbia, Frank tremava aveva paura. Ma non scappò. “Dove diavolo sei cazzo? Urlò nervosa , Eva”. “Cristo sembri la mia borsa “ mentre parlava con il cassetto ,tirò fuori un enorme vibratore nero. Per un attimo Frank aveva temuto il peggio. Non capiva assisteva inerme .Eva stava facendo ciò che voleva. Inizio a leccarlo, bagnandone la punta ,poi lentamente lo infilo tra le labbra della sua fica. Sentiva pizzicare ma continuò. Quando fu dentro iniziò a muoverlo con frenesia. “cosa vuoi dimostrare ?”disse con stupore frank . “Taci porco hai già avuto il tuo momento ,ora tocca a me” Continuò a masturbarsi fino a quando con un urlo soffocato venne. Guardò Frank, poi il vibratore .Si sentì sola. Sola e vuota. Il tempo di riprendersi e bussarono alla porta. Frank si irrigidì ,non sapeva come comportarsi. Eva gli fece segno di restare calmo e si avvio lentamente. Troppo lentamente, troppo sicura. Andò in cucina prese un bicchiere ,lo riempì fino all’orlo con del whisky ,scavò nel cassetto e si avviò. Raccolse tutta la forza e aprì. Sull’uscio c’era Jimmy. Fece un sorriso ,il suo sorriso. Il sorriso più bello che avesse mai visto. Lo ammirò , gustandolo con calma. La calma di una donna a volte ha la consistenza di uno tsunami. Quando Jimmy fu dentro ,la guardò con aria di superiorità. “Allora ti è piaciuto a quanto pare” fu l’ultima cosa che disse, la mano di Eva si mosse e il coltello si conficcò dritto nel petto. Nel petto glabro e lucente e muscoloso. Di qualsiasi sostanza fosse fatto non fermò la lama ,fredda incisiva determinata come la mano di una donna tradita. “Ecco figlio di puttana questo è il mio personale ringraziamento per il servizio offerto. Figlio di una cagna ”. E lo fece scorre fino all’inguine aprendolo. Il sangue schizzo dappertutto ,finendo sulla parete e macchiando la Grande Babilonia. Jimmy aveva ora gli occhi spenti. Il nero era diventato grigio. Cadde come un sacco di merda. Non si scosse doveva ancora fare una cosa. Si portò nella stanza da letto. Guardò Frank disteso con gli occhi Spalancati. “Che cazzo hai fatto” disse stupito. “E’ il tuo momento ribatté Eva” Gli allungò il coltello sporco. Frank aveva capito. Senza battere ciglio lo prese. Era innamorato. A che punto può spingere l’amore verso un essere umano e’ a tutti noi incomprensibile. Solo quando accade l’inevitabile. Allora e solo allora ti accorgi di quanto sia inutile la tua vita o di quanto solo a questa vita tu tenga.La scelta qualunque essa sia ,ti segnerà per sempre. Quando la polizia portò via Frank non disse una parola. I poliziotti non dissero una parola. Eva non disse una parola. Ci fu silenzio e ci fu indifferenza . E il corpo di un uomo ,in un sacco nero, avvolto dall’abbraccio della morte. Eva restò in casa. Distesa sulla poltrona. Pianse. Pianse e pensò a questo schifo di vita , che porta via tutto il bene che hai ,le speranze , i desideri ,i bisogni . Si alzò e accese la radio. La canzone in sottofondo disegnava il ritmo di una musica incerta. Si guardò intorno , si baciò la spalla. Penso a tutto quello che era successo. Al sacrificio di Frank ,alle amiche già quelle che ti cercano solo in certe sere, agli uomini .Pensò a questa vita del cazzo che per quanto tu possa controllare , per quanto tu possa migliorare, vomita sempre qualcosa di mostruoso, nascosto nel buio di una sera qualunque e che segna la tua strada , come certe occasioni non perse. Si alzò , corse in bagno e vomito copiosamente. Si toccò lo stomaco. Nove mesi dopo partorì. Mentre tornava a casa. Partorì di sera , sul sedile della sua auto, nel parcheggio desolato del General Hospital. L.A.

mercoledì 19 febbraio 2014

Un giorno felice!

Ho compiuto 30 anni. Si trenta . Non credevo di arrivarci cosi! Ma ci si arriva. Prima o poi!. Molti sogni realizzati ,altri meno , molti ancora ,forse, chissa! Ho una laurea , un lavoro , la speranza. Mi ritengo fortunata per il periodo che c’e’. In tv si sente parlare continuamente della crisi ,della disoccupazione,dei suicidi dello spread del pil in discesa….e’ una guerra la guerra degli indici! Quando ero piccola credevo che a 30 anni si fosse già vecchi. Pensavo di sposarmi prima. Oggi invece non ci penso più. E’ la società ….sì e’ cambiata. D’altra parte perché sposarsi quando tutti divorziano? Perche mettere al mondo un figlio quando tutti rimpiangono di essere nati? Viviamo nell’incertezza. Solo Tony viveva di certezze ! e ne aveva da vendere. Ad esempio , sapeva bene che ogni volta che scommetteva perdeva. Non che non vincesse mai , ma vinceva quando meno se l’aspettava. Tony non aveva paura di niente. Chissà ,ho sempre avuto il dubbio sulla causa. Si insomma non ho mai capito se fosse una forte depressione che lo rendeva apatico di fronte agli eventi o un’ assoluta lucidità mentale che gli evitava di agitarsi per non perdere il controllo. E’ strano come due atteggiamenti identici possano nascere da considerazioni opposte e antitetiche (ho detto antitetiche?). Tony la crisi l’aveva percepita sicuramente prima degli altri e il tempo aveva permesso a lui piu’ di tutti di essere pronto! era abituato… Il suo motto era :viviamo alla giornata…purchè duri tutta la notte. Lavorava Tony e lo sapeva fare . Si lamentava certo…tutti lo fanno… se le cose non andavano nel verso giusto.. si lavorava bene ….e per questo aveva la busta prosciugata niente aumenti niente scatti… niente categorie….l’assorbibile assorbito…….tony lavorava bene guadagnava male…..l’impiegato perfetto…la prugna da seccare. .il limone da premere…… Ci sono strani posti che distribuiscono il lavoro , dove la tua capacità di facilitare le cose toglie spessore al lavoro che fai rendendolo facile o peggio superficiale agli occhi degli altri. I tappollisti sono sottovalutati. Lavorava in Ifia . Era bravo con le parole , ma gli Dei gli avevano da una mano dato il dono dell’oratoria e dall’altra tolto il beneficio di utilizzarlo per fini personali! Tony era bravo con le parole. Ma solo per gli altri. dri drin…lo squillo si fece voce “Ciao Simo sono tony” “tony che strano” “cosa?” “niente pensavo a te e suona il telefono …proprio come nei film romantici non e’ meraviglioso…” “gia’ e anche qui come nei film c’e’ la sorpresa…” “siiiiii urlò simo come una venuta “ “vestiti ti porto a cena fuori… stasera vino di classe si festeggia…” “non vorrei privarmi di questa splendida sorpresa ma devo chiedertelo tony! lo sai che la mia curiosità supera di gran lunga la necessità di tacere” “te lo concedo bambina …ma non dirlo in giro..” “bhe ?cosa festeggiamo allora?” “l’ennesima fottuta inculata al mondo… li ho presi tutti nel sacco … Ti ricordi il mese scorso ? ero andato in trasferta e avevo chiesto al mio capo un anticipo Oggi e’ arrivata la paga …quei miserabili pidocchi che ti tengono tutto il mese legato alla disperazione e alla sottomissione… non ci crederai ma non mi hanno trattenuto l’anticipo. Sono un genio piccola sono un passo avanti a tutti ……” “che gente stupida c’e’ al mondo ….ci sono operai che si vedono trattenere anche i centesimi e poi si lasciano sfuggire centinaia di euro” “già …stronzi arrivisti senz’anima…. Tutti che si fregiano dei loro master , con le lauree scintillanti i vestiti buoni , incapaci di fare i conti ma colmi di accidia…. stasera beviamo il mondo piccola ,sono un fottuto genio !!” “Non esagerare tony hai avuto solo una botta di culo…..” 2no piccola io confondo le acque …” mentre parlava Tony leccava avidamente la cartina prima di abbracciarne il tabacco contenuto…. con una leccata… “…confondo le menti sono cosi vero che la gente va in tilt…..quando mi vede……ahahhaha” era eccitatissimo ne approfittai … “tony pero’ prima passiamo all’outlet sussurrai devo prendere un regalo…” “ok bambina allora e’ deciso shopping cena dopocena e week end fuori…. in culo a quei fottuti borghesi” “cazzo tony ci sto…..” diciamo che non eravamo esattamente delle persone accorte…..chi ci avrebbe fermati? chi avrebbe evitato a noi due di vivere a pieno queste eruzioni violente di felicità? la famiglia? lontana ……forse lo era sempre stata…. gli amici…? macchè eravamo solo noi a decidere e cio’ che avevamo deciso era andare …….dimenticare per un attimo che il mondo girava con la forza lavoro , che le tasse ci aspettavano ogni mese fuori dalla porta …che la polizia avrebbe bussato alla tua vita, che prima o poi saremmo morti… che il cesso poteva otturarsi con la carta da cucina…. che i tibetani continuavano la lotta di liberazione … che gli americani liberavano con la lotta che il mondo girava , che i maia avevano sbagliato le previsioni….. che la tv digitale faceva schifo……e che i gatti non bevevano latte….. svanire per un attimo e dimenticare che ci avevano fottuti !!! Avrebbe voluto scegliere ma quello che avevamo intorno non era il mondo che aveva scelto…era solo il mondo che aveva trovato…. “Ok allora deciso andiamo via ….tony….ti va la Francia? il sud ,con i suoi splendidi campi di lavanda , le boulangerie e poi la via dei catari i templari, la citta papale si tony sono cosi’ eccitata…” “ok bambina allora si parte Francia…..” “Pero’ a dire il vero ho letto che forse ad Amsterdam chiuderanno i coffe shop non e’ meglio andare ad Amnsterdam? dai andiamo ti prego ti prego ti prego.. gia’ mi immagino i mulini a vento, le casette colorate,gli zoccoli di legno, van gogh ..anna frank…” “Si bambina! voglio camminare in mezzo al profumo di fica del Red District e assaporare i fumi verdastri dei boccioli di mariuana” “mmhh No se proprio ci penso bene forse e’ meglio il Belgio….. Voglio mangiare un waffel gigantesco…..incontrare tante bombette o perdermi come un elettrone in un atomo gigante……” “ok ti ci porto a patto che sia l’ultima alternativa e che mi fai fare a gara con il menneken piss….altrimenti non mi muovo da qui” “si hai ragione caro mi disse accarezzandomi le palle ho cosi voglia di andare in giro che a volte nella confusione non so decidermi…..” “allora e’ scritto ….Belgio…. partiamo stasera ok?” “si si..civettò. Allora corro a prepararmi….” “ok….ah dimenticavo prima dobbiamo passare all’agenzia di scommesse…stasera ci sono le olandesi! sono soldi sicuri” Quel mese e’ stato meraviglioso …… c’eravamo mangiati tutto…. le olandesi avevano deluso …. nella foga avevamo perso i conti e c’eravamo mangiati anche lo stipendio del mese dopo…. Il 30 era il giorno di paga…… il telefono gridò selvaggio…. alzai la cornetta….era tony… “ciao tony “ “ciao simo “ “hai una voce sommessa che succede..? l’ennesima sbronza?” “no” “sei ammalato? hai la febbre?” “no ….e’ giorno di paga…” “be dovresti esser contento….” “contento un corno…..non c’e’ niente di male a restare al secco …ma cio’ che piu’ rode l’anima e’ restare al secco quanto mancano 30 giorni al prossimo assegno…..” “ho bisogno di una mano sono nella merda….” “ahi tony mi preoccupi che ti succede ?hai perso lo smalto?” “ e che succede? “succede che sono sfortunato……che questo mese segna il mese della mia conversione…si mi faccio prete o chierichetto o che diavolo vuoi …” “sei confuso ,di che parli…?” “parlo del destino ,della vita ,bhe io comincio a credere davvero. Le cose non accadono a caso credimi ,c’e’ un’ entità, qualcosa che dall’alto del suo trono dorato mi guarda e gestisce la mia vita del cazzo….si lui lei o chi diavolo è , sa che esisto e si ricorda di me….. non so di preciso ,ma so che devo avergli fatto qualcosa di brutto, di veramente brutto baby….” “Ma dai tony stai delirando, forse sei sotto pressione ricorda marphy….” “marphy? chi cazzo è marphy? piccola se mi hai tradito questo non e’ certo il momento di dirmelo,sono debole e potrei ammazzarti o ammazzare lui e poi scopare con te e venire sulla sua faccia morta! Oggi sono cattivo ..tanto cattivo…” “ma no marphy quello della legge sulla puntualità della casualità ,la legge del caso…” “no simo e’ una legge del cazzo e’ sempre e solo una questione di consonanti…!!! Quei fottuti animali mi hanno scalato i soldi della trasferta! due mesi dopo cazzo……” “ahahha dall’altra parte simo sorrideva abbastanza copiosamente…” “oh…tony tony sei unico , solo tu riesci a metterti nei casini quando niente puo’ far si che cio’ accada…sei la variante anomala….” “hai ragione, ma il fatto è che non riesco neanche a pagare l’affitto …..” Ahhah continuavo a ridere “perché diavolo ridi ? insomma ce li siamo goduti insieme i soldi…..abbi un po’ di delicatezza…” “non rido per infierire credimi, comunque non preoccuparti solo che mi chiedevo che fine ha fatto il genio, capisci? dai fra un po ti raggiungo …tranquillo…….” “ok ,ma simo? bhe …insomma…non troppo tardi Stasera ci sono le Olandesi!” Questo racconto è protetto dal diritto d'autore ai sensi di legge.E' vietato la riproduzione e la diffusione previo autorizzazione dell'autore.

martedì 4 febbraio 2014

Poeti e Poesia

http://www.poetipoesia.info/nuovi-poeti/alla-donna-piu-bella/

Giano

Mi svegliai di scatto. Il suono del telefono mi aveva ridestato dal sonno conciliatore nel quale mi ero immerso ,per sfuggire ai debiti. “Pronto” Dall’altra parte c’era john “pronto tony? sono john” “Cristo john sono due giorni che non dormo, proprio ora dovevo venirti in mente?” “tony, ho bisogno di una mano” “tutti ne abbiamo bisogno ma non per questo telefoniamo in giro alle sei del mattino “ “non sto scherzando tony mi e’ capitato un casino, Marta mi ha lasciato” “bhe sei fortunato amico credimi c’hai guadagnato ! non avresti resistito a lungo si vedeva che eri ossessionato dal fatto che potevano fottertela…” “non scherzare tony ho bisogno di lei” “ok che diavolo e’ successo hai pisciato sulla tavoletta di nuovo” “no” “allora hai lasciato i calzini al vento?” “no tony stanotte , una notte d’inferno un casino…una storia del cazzo non so come dirtelo passa a trovarmi!” John sono stracotto ,ho mal di testa non cago da tre giorni e vorrei dormire “ ho bisogno di parlare con qualcuno cazzo!!urlò…tu sei l’unico con cui posso parlare senza pentirmene cinque minuti dopo….ho della birra e da fumare… non finì neanche di parlare che il mio piede sinistro cercava a fatica di entrare nella manica della camicia……ero ancora cotto! “arrivo mi hai convinto ….ma mi devi un piacere” “grazie tony!” Riattaccò. “Fottuto stronzo lo sapevo che prima o poi ti mollava!” Che diavolo pensai….. passi la cazzo di vita a stare in corsia a cercare di essere il superuomo che non sei ti riempi di debiti per lei ,passi le vacanze esibendola sulle spiagge piu’ selvagge perche lei ama l’avventura sopporti tutte le sue stronzate e poi al primo intoppo sei fuori…..l’amore e’ un viaggio alla fine del quale sei al punto di partenza ,ma con una ventina d’anni in meno. “smontai dal letto andai in cucina presi un goccio di caffe freddo..e partii. John abitava nel quartiere INN della città. Avevo la mia alfa con metà paraurti. Mi sentivo osservato , mi guardavano come fossi un appestato. Ero abituato ,era tutta la vita che la gente mi guardava cosi. Ma di più quando ero nella mia auto. Voltai per viale Piave ,salii sulla collina feci la curva e mi ritrovai davanti casa di john. John era alla finestra con gli occhi spalancati e mi fissava. Annui e mi fece segno di entrare. Sembrava un pazzo. Scesi dalla macchina e mi avviai verso il cancello. Non feci in tempo ad allontanarmi che un tipo tutto in ghingheri si avvicinò all’auto. Si fermò piu’ meno vicino alla ruota anteriore. Aveva un cane . Il cane lo teneva al guinzaglio. Poi il cane alzò la gamba ,dopo una breve annusata, e iniziò a pisciare . “ehi !”gli gridai “portalo a pisciare da un’altra parte il tuo cazzo di cane O COMPRAGLI UN PAPPAGALLO e’ già marcia di suo “ Il tipo mi fissò per un attimo. Mi fece uno sguardo disgustato .Non mi faceva paura , l’avrei steso di sicuro. Dopo un po di sgomento tirò via il cane con uno strappo al guinzaglio e passo oltre. Alla macchina dopo. Guardai l’urina del cane che colava sul cerchio. Era gialla ambra e brillava luccicando al sole come una colata d’oro. Anche noi colavamo a picco. Come l’urina lentamente scivolavamo sul fondo , fino a terra e poi più giu’, infondo alle tenebre dove merda e vermi banchettavano indifferenti. Aspettando la fine per poi rinascere. Entrai da john. La porta era socchiusa Spinsi senza troppa forza entrai e mi portai nel salone. John aveva una bella casa. Il giardino , tre piani , quattro cessi una taverna e una terrazza. Nel retro aveva fatto installare una piccola piscina . L’aveva fatta per Marta. Marta l’aveva sempre desiderata. E quando a john le cose girarono bene non ci pensò su due volte. Ma ora se n’era andata. Ma gli restavano la cucina , il cesso e altro. Non era il caso di prendersela c’era di peggio . Avrebbe potuto cacciarlo di casa. John e si era portato sul pavimento ed era seduto sulla schiena con un enorme pannolone con ghiaccio. Sembrava sofferente. “che diavolo hai john ? hai messo il culo sul fuoco?” “Peggio molto peggio cazzo…Non immagini quanto” “e’ per questa stronzata che se n’è andata” “ma di che diavolo parli?” “fa un male cane “ “Non ti seguo john…sara’ la sbornia di ieri ma non riesco proprio a seguirti , non dirmi che mi hai chiamato per farti guardare mentre fai il coglione sul pavimento amico , perchè ti ammazzo” “no tony dammi un secondo che ti spiego.. cazzo quel bastardo rotto in culo Mi ha sfondato….” “Amico io me ne vado…non capisco di che cazzo stai parlando da tre ore e che fai col culo che cola acqua? spiegati Cristo” “Ieri sera Tony” “ieri?” “si ieri sera leggevo un po qua e la ,sai quando non hai voglia di fare niente e anche fare niente ti costa, si insomma ero lì e trovo un annuncio” “che annuncio john? uno di quelli dove ti fanno i massaggi? credevo andasse bene con Marta! Ha un gran culo e si insomma sembra una gran porca a letto” “tony cazzo sii serio una volta in vita tua” “io sono serio solo quando cago john e’ un momento di profonda intimità merita un po di attenzione” “ti dicevo l’annuncio diceva più o meno : Cuckold cerca Bull per moglie insoddisfatta. C’era anche il numero di telefono! Sai com’è Marta era alla festa di compleanno di un’amica. Allora ho pensato : diavolo che male c’e’…” “gia’ che male c’e’! Il male e’ negarsi il piacere quando ancora si ha il gusto di goderselo! ma ancora non afferro il nesso..” “ok un attimo che ci arrivo…” “toni” “si?” “passami l’altra borsa di ghiaccio..mmh ..devo cambiarla…” “ti ha proprio ridotto male e john? Se lo sapessero i tuoi amici” andai in cucina presi la borsa del ghiaccio, due birre e mi riportai in salone. “certo che un capo ufficio rotto inculo e’ dura da far capire alla gente..” feci un sogghigno…. “sei un bastardo tony” mi disse con voce sofferente… “si lo sono….niente di nuovo …lo sanno tutti ma continuano a cercarmi, forse la gente cerca i bastardi…forse la gente è masochista ama chi li incula…Forse rendono la vita meno noiosa ! Tu ad esempio hai chiamato me….tra i tanti amici e conoscenti perbene che affollano la tua vita tu hai chiamato me!!Forse pensi che sia uno stronzo senza dignità e quindi quando si tratta di merda si chiama tony.. i tuoi amici non comprenderebbero….io invece sono abituato alla merda giusto? Non preoccuparti amico e’ da tempo che ho smesso di cercare redenzione….” “Già infondo sei l’unico che non si meraviglia di niente…si sei come morto tu non ti stupisci piu’ di un cazzo… E credimi amico per quanto tu mi sia utile non e’ un complimento… Ma a volte serve proprio uno come te…!” “continua ..”dissi mentre stappavo al birra.. feci un sorso e john ricominciò Insomma mi dico ,che cazzo non se ne accorgerà infondo gli ho sempre dato tutto mi merito un po di svago cosi prendo il telefono e chiamo risponde un tipo dice di chiamarsi mike gli dico che ho letto l’annuncio e che sono interessato lui mi chiede se ce l’ho grosso mi chiede le misure e io gli rispondo ci accordiamo di vederci verso le dieci nel parco dall’altra parte della città. ero eccitato da morire , pensavo a quella troia che mi cavalcava mentre lui mi guardava…la cosa mi ha fatto perdere la testa non vedevo l’ora.. “hai fatto bene john se non ci fossi andato tu ci sarebbe andato un altro”. “Queste cose sono come la frutta se non la raccogli è peccato….marcisce” sarebbe stato meglio farla marcire tony” che dolore .Insomma arrivo al parco e loro erano in una BMW nuova fiammante. Lampeggio ..1..2..3..volte.Loro mettono in moto e ci avviamo fuori città. Poi prendiamo una svolta a destra e ci dirigiamo in una stradina di campagna. “lasciatelo dire amico io mi sarei insospettito….cazzo….non li consoci Cristo…e’ al gente che consoci e ti fotte o cerca di fotterti o prima o poi ti fotterà ,come diavolo fai a fidarti di gente appena conosciuta? Sei un ingenuo amico non siamo piu’ ai tempi di Cristo il mondo e’ piu’ cattivo oggi… come dire occhi aperti e culo stretto!” “Mi prendi ancora per il culo tony.. anzi non voglio piu’ sentire dire la parola culo per il prossimo mese altrimenti giuro ti ammazzo…!! sai come succede sei su di giri ,hai quell’adrenalina che infondo ti aiuta anche dopo, ridà un po di smalto al rapporto…e allora non ci pensi ai pericoli e altre stronzate… non pensi mai che toccherà a te stavolta …che sarai tu a ritrovarti tagliato a pezzi in un cassonetto o rinchiuso in un frigo portabile con la schiena rivolta al contrario e gli occhi spalancati…certe cose sembra accadono sempre agli altri….i giornali la televisione sembra sempre si riferiscano a persone che non hanno una vita che sono fuori dal mondo come i cartoni , i telefilm e tutte le altre cagate…. sembra sempre che il mondo in tv non sia il nostro…e allora vai avanti e continui a pensare ..bhe a me non capiterà mai…. solo una botta di adrenalina…..nient’altro “ “e direi che l’ha data…una vera botta di Culo” sussurrai scolando la birra… posai la bottiglia vuota…allungai un braccio lasciai le dita attorcigliarsi e imprigionai un’altra birra… “quando sono arrivato ho portato le mie gambe verso di loro. Ho aperto lo sportello e senza troppi complimenti sono salito. Lei aveva la gonna alzata vedevo le mutandine .Aveva una farfalla stampigliata sopra…che fantasia… meta’ delle donne aveva una mutandina con la farfalla stampigliata …l’altra metà aveva la farfalla senza mutandina….. Il pelo sbordava dall’orlo….mi sono sempre piaciute le donne col pelo….da’ una forma al tutto! Una bella donna tony davvero uno schianto…sarà stato il pelo, la situazione , l’adrenalina ma mi sono lanciato subito su di lei e l’ho scopata. Lui mi ha lasciato fare ,era un omone grosso. Si vedeva il pelo dietro al collo uscire fuori . Ha passato tutto il tempo a guardare e menarselo come un forsennato. E’ venuto un paio di volte credo, nei due momenti in cui gli ho visto fare delle smorfie strane. Lui se lo menava e io la stantuffavo come un pistone impazzito . Finito di scoparla mi stavo rialzato le braghe , presi una sigaretta gli diedi fuoco e feci due boccate. Lei serena, tranquilla si era distesa la guardavo quando sento la voce di lui che mi parla all’orecchio: “ora che sai quanto vale saprai ricompensarla nel giusto modo?” Io lo guardo e gli ribatto che non ho soldi …e continuo a fumare tranquillamente. A un certo punto lui si incazza e anche lei si incazza. Erano tutti incazzati con me… “brutto figlio di puttana” mi dice lui….muovendosi con il suo corpo grande “ figlio di troia” ribatte lei “cosa credevi che te l’avrei data gratis?” E di nuovo lui “ora ti ammazzo” caccia furoi un bastone e mi colpisce sulla faccia…. Mi giro di lato o almeno cerco di girarmi ma lei mi si scaglia addosso ,io abbasso le braccia e …fottuto. Senza neanche rendermi conto mi ritrovo un paio di manette strette ai miei polsi. Cazzo tony fanno male le manette più della colpa. John Cristo ma che combini e come fai a metterti sempre in certe situazioni senza uscita? Dovresti studiare i topi…. I topi? Si i topi….i topi sono animali furbi si ficcano in ogni situazione ma prima …si accertano di avere due vie di uscita. Cosi se gliene chiudono una , scappano dall’altra parte. Si capisco …insomma per chiudere mi hanno rotto il culo mi ha scopato come una cagna mentre non potevo muovermi…credo di essere anche svenuto. Ero vergine sai . Mi sono risvegliato nel bosco in terra. Sono tornato a casa alle 5 del mattino e Marta mi aspettava preoccupata. Quando mi ha visto in queste condizioni non mi ha lasciato spiegare e se né andata. “bhe john devi ammettere che non è semplice ! chissà avrà pensato che ti sei fatta scopare da un trans.Magari ora è più calma se vuoi provo a parlargli.” “grazie tony lo faresti davvero?...” Mentre parlava pensavo al culo di Marta che si dimenava in cucina . “..sai ne ho proprio bisogno “ “ehi amico a che servono senno gli amici? tranquillo ma hai bisogno anche di un dottore non puoi continuare cosi….” “no i dottori no tony…passerà vedrai ,tutto si aggiusta ,il nostro corpo e’ una macchina perfetta , e poi come faccio a dirgli cosa mi e’ successo? te lo immagini ?col culo in aria mentre mi ispezionano la prostata? No no mi passerà!” “john magari ti sei lacerato qualcosa fidati devi andare dagli omini in camice bianco” “mi passerà tu parla con Marta” “ok” Uscii lasciando john semi disteso.Che diavolo di gente c’era in giro?Questa cazzo dic risi aveva creato una tale confusione. La gente comune aveva bisogno di certezze e la crisi le aveva tolte tutte una ad una. A me la crisi non aveva fatto nulla. Ora mi sentivo uguale agli altri. Senza un soldo. Salii in macchina e discesi la collina, le ville sfilavano come modelle vanitose. Mi diressi verso il centro l’urbanistica cambiava le ville settecenteshe lasciavano spazio ai palazzi novecenteschi. Pensavo a john ai due tipi che aveva incontrato. Ma in fondo se l’era cavata, frenai d’improvviso. Dall’altra parte una macchina con un tipo sulla sessantina. A fianco una signora. Sembrava piu’ la figlia. Sorrise ,io sorrisi lui sorrise. Misi la prima e ripartii il tipo mi seguì. Sembrava di aver colto un movimento delle labbra come se mi dicesse qualcosa. Quando arrivai alla periferia della città mi infilai in un sentiero. Voltarono dietro di me. Mi fermai , scesi dalla macchina e mi diressi verso di loro. Lei sorrise e si sfiorò il seno leggermente come ad attirarmi…mi avvicinai ,aprì la porta. Io salii a bordo. “ciao” “Ciao io sono tony” “io sono Marc . Lei Liù ” E’ carina liù gli dissi come a spezzare il ghiaccio. “Volete soldi?” No! “Sei un maniaco sodomita?” No! “Allora di a liù di montare dietro” Liù venne dietro come un automa, mi abbassò la lampo e iniziò a succhiare. Io guardavo Marc lo tenevo d’occhio. Lo vidi che iniziava masturbarsi mentre lei succhiava. Sapeva farlo. Correva vorticosamente con la lingua su e giù e faceva strani suoni come ad ingoiare qualcosa…..lo assaporava come una golosona in una fabbrica di cioccolatini. Aveva la lingua calda e spessa la inumidiva faceva cadere la saliva sul collo del mio cazzo in tiro e poi la leccava per tirarla via era una vera furia. Poi la feci sedere e la montai come una cagna. Appena finimmo Marc e Liù .Liù gli mollò un bacio mentre aveva ancora in bocca la mia sborra. Si baciarono appassionatamente. Io ripulii ciò che restava sul mio glande gettai il fazzoletto dal finestrino e socchiusi gli occhi. Poi mi venne un lampo come un flash. Mi spinsi in avanti di colpo afferrai Marc da dietro ,gli diedi tre cazzotti ben assestati dritti al volto. “che cazzo ti prende mi urlò..” mentre pronunciava queste parole gli presi la testa e la sbattei sul bordo dello sportello… Non sapevo cosa facevo ma sapevo che dovevo farlo… Scesi di corsa mi portai alla mia alfa .Ripartii di corsa Il cuore mi batteva forte. Guardai dallo specchietto se mi seguiva qualcuno. Non mi seguivano. Mi accesi una sigaretta e sfrecciai a casa. Entrai barricai la porta di corsa e mi distesi. Quando mi risvegliai erano le otto di sera.Non avevo chiamato Marta.AL diavolo mi dissi. Suonò il telefono era JOHN. “Tony grazie amico sei stato un grande..” “che dici john mi hai visto ? Dov’eri nascosto?” “che dici tony.. parlo di Marta e’ tornata...”mi ha detto che era confusa quando e’ andata via era spaventata ,era scappata senza sapere esattamente perché”. “bhe gli hai detto la tutto?” “si tony gliel’ho detto mi ha risposto che era normale che dopo tanti anni cercassi una variante Si insomma un po’ di distrazioni e che dopotutto era normale …” “john e’ una gran donna te l’avevo detto no? con quel culo non poteva essere altrimenti” “Grazie tony ti sono debitore passa a trovarmi quando puoi c’e’ una cassa di birra che ti aspetta amico ,anzi c’e’ tutta la birra che vuoi” “ok john..a proposito il culo come va?” “bene il ghiaccio ha iniziato a fare effetto…e adeso va molto meglio credimi” “bhe allora ci si sente. .salutami Marta” Riattaccai.Passò qualche giorno e suonò il telefono. Era john voleva che passassi le cose con marta ora andavano bene e la storia gli aveva dato una spinta eccezionale soprattutto nel sesso. Gli dissi che prima o poi sarei passato a trovarlo ma non gli dissi esattamente il giorno. Sono i pazzi e i serial killer pianificano minuziosamente il futuro. Due giorni dopo mi trovavo a passare nel quartiere di john. Erano circa le 23.Dalle case si intravedevano le luci della tele con i lampi improvvisi i suoni e le ombre sul muro. La serata era ventilata e il brusio si mischiava al fruscio...disegnando un’armonia stridente ma sincera! Avevo bevuto ma non ero ancora pieno. Mi avviai verso il viale che porta a casa di john. Mi fermai qualche isolato prima . Scesi dall’auto e mi diressi verso il cancello. Era aperto, entrai. Mi fermai di scatto quando sentii dei gemiti. Credevo fosse l’alcool forse ero pieno ma cosi fatto di non rendermi conto di essere fatto. Mi efrmai per ascoltare e d’improvviso li sentii ancora. Venivano dalla casa di john. Forse erano i ladri ,forse erano entrati e stavano sodomizzando john dopo avrebbero violentato marta e avrebbero cagato sul letto ….o forse erano i tipi che l’avevano sodomizzato. Erano tornati per prendersi i soldi. Diavolo ! ero fatto , troppo fatto. Mi venne in mente un piano.Feci il giro del vialetto che costeggia la casa. I gemiti si facevano piu’ forte e diventavano man mano mugolii…. “quel bastardo l’ha torturato e ora ha ceduto povero john” mi dissi.. Presi un pezzo di legno ,le voci venivano dalla camera da letto. Era il momento in cui inziavano a cagare sul letto…La finestra della camera dava sul vialetto. Mi avvicinai lentamente senza farmi sentire ,tenevo alzato il pezzo di legno. Mi appoggiai davanzale della finestra e sbirciai lentamente senza farmi vedere. I gemiti si fecero ancora piu’ chiari e intensi. Mi tremavano le mani e il cuore mi scoppiava nel petto suonava la carica. Quando ebbi al scena completamente nel mio campo visivo non potetti credere a cio’ che vedevo. Era incredibile. Una scena che non avrei mai immaginato. Cazzo di un diavolo che sta succedendo?” mi dissi Sembrava la sciena di pulp fiction quando inculano il nero e lui si vendica sparandogli nei coglioni e sodomizzandolo con una mazza da baseball…. “che cazzo di mondo era questo? che razza di vita aspettava i nostri figli? Un umanità malata della sindrome Stoccolma! John era steso sul letto col culo all’aria che gemeva come una cagna . Alle sue spalle Marta con una mutanda assurda e un enorme cazzo di gomma nero ,lo inculava. Corsi via pensando alla pazzia che aveva contaminato john. Non mi avrebbe mai preso, no non sarei mai diventato pazzo , non mi sarei mai fatto inculare Decisi!Non avrei mai piu’ rivisto john! Al massimo mi sarei scopato Marta! Questo racconto è protetto dal diritto d'autore ai sensi di legge.E' vietato la riproduzione e la diffusione previo autorizzazione dell'autore.

Cavallo scalpitante

Simo era arrivata da poco. Avevamo aperto due birre e parlavamo del piu e del meno. Fuori pioveva .Il fruscio dei pneumatici mi infastidiva .Cristo !la gente è sempre in giro .Passa le ore a correre avanti e indietro. In settimana il lavoro, il fine settimana gli amici ,i parenti ,le cose lasciate in sospeso. Sempre a muoversi come formiche impazzite. Più si muovono più mangiano ,più mangiano più cagano. Feci un sorso e scolai il resto della birra. Simo aveva preso un racconto e leggeva in silenzio. Poi alzo’ lo sguardo e mi fissò. “Toni” mi disse con aria affranta “prima o poi dovrai deciderti a pubblicare” e’ inutile tenerti qui tutta questa roba , perché non provi a inviare qualcosa …” Non saprei simo non ho tutta questa voglia di incasinarmi …mi basta sapere che sono li …. oggi poi ….” .”oggi cosa…chi diavolo aspetti! nessuno verrà a bussare alla tua porta a sussurrarti.. ehi tony so che stai pensando di scrivere sono interessato a te….. dovrai farti conoscere prima o poi …..cosa hai da perdere..?” “Oggi e’ tutto cosi’…mmh… confuso” risposi. Tutti ti chiedono soldi…gli scrittori alle prime armi sono trattati come cani o peggio come disoccupati ma tu lo sei …. “si ma lo so solo io”…feci un sorso posai il bicchiere “ e il collocamento….” siamo carogne da spolpare… e io non ho voglia di spendere un solo centesimo per quei fottuti stronzi… “ma dai prendilo come un investimento sono sicura che sfonderai..” “non ho soldi neanche per mangiare, figurati per investire… e se pure li avessi non darei un soldo per farmi pubblicare....Li fuori e’ una giungla tutti cercano di fotterti…La verità e’ che i grandi editori ormai sono interessati a fare i soldi .E subito !Vanno sul sicuro. E io sono troppo stanco per studiare strategie di marketing ..Vespa,Saviano, Baricco TUTTI CHE SFORNANO LIBRI COME SCORREGGE dopo una fagiolata E LA LORO PUZZA LA SENTO INTORNO A ME OGNI SECONDO ….ALL’ANGOLO DI OGNI MARCIAPIEDE…. La gente e’ rincoglionita dai loro libri….. “E Tu invece ? ti lamenti di loro …ma non fai niente..” “già forse dovrei farmi crescere la barba e frustarmi con il knut assaporando i piccoli brandelli che cascano come i miei coglioni …..” “Ti lamenti di loro allora prova ….prova a cambiare qualcosa ..” “le cose non cambiano …migliorano o peggiorano” “Fammi provare ribatté ” ci penso io….domani manderò un tuo racconto e vediamo che succede..” “cosa vuoi che succeda? Non succederà niente “ Almeno avremmo provato replicò…. L’indomani simo mi chiamò. “Pronto …..tony?” “No !Ma lascia un messaggio gli arriverà” ero cotto, come sempre. Avevo fumato e bevuto fino a notte….quando fumavo e bevevo dormivo sempre da dio e il nemico si chiamava risveglio…. “Stupido” …ribatté… “ho guardato qualche sito per scrittori” “c’e’ tanta roba in giro?” “si! molti sono a pagamento …avevi ragione” “te l’avevo detto…..”feci per riattaccare ma la vocina continuò… “Ma ho trovato qualcosa che forse è gratis… E’ una casa editrice della capitale, fanno raccolte di autori esordienti. Gli ho scritto ho mandato un racconto vedrai che e’ la volta buona ..” “Sono trent’anni che me lo ripeto… ieri ero alle corse….c’era un cavallo che scalpitava. Era il mio cavallo e scalpitava Faceva fatica ad entrare…quando scalpitano non arrivano neanche piazzati…. e’ tutta scena .Nella vita poche cose sono certe e un cavallo che scalpita e’ una certezza…. sono corso allo sportello e ho cambiato la puntata.” “Diavolo tony ma questo cosa c’entra….” “Bhe c’entra …vedi credevo fosse la volta buona…. Ho cambiato la puntata era un segno …..erano 5 cavalli in linea,uno scalpitava, 2 erano appesantiti…..Ho puntato sul 4° vincente…..mi sono detto…cazzo tony sento l’energia questa e’ la volta buona…. il cuore pompava come i zoccoli sul terriccio….. poi il colpo di pistola…e via partiti…. il mio cavallo e’ arrivato ultimo……. la vita e’ strana….” “e chi ha vinto?” “ha vinto quello che scalpitava….. era la volta buona ma non ho saputo riconoscerla….” “bhe tony vedrai che stavolta c’azzecchi…” ok bambina tienimi informato….. ok…. ciao ciao dopo qualche giorno il telefono risquillò….non avevo voglia di alzare il braccio e puntarmelo alla tempia…..ma il suono insistente era piu’ noioso dello sforzo….risposi… pronto non sono in casa ,Ma se proprio non puoi fare a meno parla dall’altra parte una voce femminile… il signor Tony p. ? forse…signor tony abbiamo ricevuto il suo racconto siamo interessati al suo genere a altri racconti per una pubblicazione? ne ha altri? si ho un po di roba sparsa e altra in testa…e altra che fila via come il vento…. bene se e’ interessato le prospetto il nostro progetto Non sono molto interessato ma non ho altro da fare….la chiamata la paga lei ? Si certamente La sua voce non e’ male….mi dica..la assopererò con mestizia Fu l’ultima cosa che capii…poi iniziò a parlare velocemente come se ripetesse un pezzo di una canzone o una poesia di leopardi… Siamo una casa editrice per scrittori esordienti stiamo sviluppando un progetto “scrittori dal nulla” rivolto a scrittori alla loro prima pubblicazione “io non sono proprio esordiente” le dissi “ah” rispose stupita “e con quale editore ?puo’ essere una buona referenza…” bhe ..ho scritto alcune poesie per delle donne …..qualche aforisma sulle mura della chiesa di san faustino e sulle chiappe di una tipa ho fatto un sonetto…..si chiamava corpo undici parlava di sodomia… ahh fece una risatina…”sembra proprio uno scrittore maledetto…” mi prendeva per il culo! Sa cosa le dico? Cosa? vuole scopare? no! stavolta il suo scritto non resterà nell’anonimato di un letto “mi trovavo al cesso!il cesso di un bar…!” Non batteva ciglio alle mie provocazioni….sembrava un automa andava avanti al dilà di tutto anzi a dispetto di tutto “lo scopo del progetto e’ la pubblicazione ai primi dieci estratti….con un volumetto che raccoglierà due racconti per autore…le interessa?” no! “perche?” “perche’ non amo i confronti…..” “la cultura e’ confronto…” “solo nei talk show e io ho messo da tempo di fare il pagliaccio…. e poi chi mi dice che il libro venderà? se gli altri non sono all’altezza?” “allora non vuole proprio accettare…?” “non le ho detto questo?” “vuol dire che accetta?” “no ,io no. Ma simo si…e’ per lei che faccio questa cosa….” “e chi e’ simo?” “e la mia donna ha due tette enormi scopa da dio e mi fa fare cio’ che voglio….. tranne d’estate quando mi costringe a vestirmi stravagante e mi porta in giro per le spiagge, le piscine, i locali affollati ……si insomma quando mi fa sentire un cane al guinzaglio… allora la ucciderei…..” “bene signor tony allora le invio una mail con il link per la spedizione del suo materiale e l’adesione. Inoltre le annuncio che le verrà inviato un libro a scelta……” le parole andarono piu’ veloci e dirette….non riuscivo a seguire niente ….pensavo ancora al culo della tipa di stanotte, l’alcool, le luci abbaglianti e io di nuovo che cagavo nell’erba ….. “letteratura americana ,storia del medioevo, storia d’italia …cosa sceglie?” “ce l’avete le 11000 verghe di apollinaire ?” “No siamo spiacenti i volumi sono selezionati in funzione di queste tre categorie.” “Ok allora…mm..mah letteratura americana….” “va bene” “la selezione per il concorso si concluderà a ottobre…” Era settembre… “invece riceverà il volume in regalo la prossima settimana…avra un po di giorni per leggerlo…” “tutto qua?” “si tutto qua…in bocca al lupo signor tony… e spero di risentirla presto……per complimentarmi…..” “o si…mhm crepi ehm …in culo alla balena….ahahah” sorrisi….Chiamai simo… “pronto simo? “tony….” “si mmm ecco mi ha chiamato una tipa e mi ha detto che e’ una casa editrice e che vuole pubblicarmi” Simo emise un urlo….come una venuta….. “Hai visto? Basta muoversi” “Gia’”… esclamai “mi regalano anche un libro….” “Stupendo….come funzionerebbe….” “Ma non e’ che fossi tanto in me ma sembra che ci sia un link dove girare il racconto…e poi bisogna mettersi li ad aspettare… A proposito ho dato il tuo indirizzo ti arriverà via mail…..” “ah ok controllerò per te” Posai la cornetta e mi portai in cucina.. avevo le mutande bucate….e mi si intravedeva la punta dell’uccello….diavolo non avrei mai sfondato…cosa avrei raccontato ….al mondo , ai posteri.. che mentre attendevo il treno della vita giravo per caso con i postumi della sera indossando mutande bucate dalle quali sporgeva la cappella? Già…ma fanculo il mondo. Bisognava festeggiare….presi una birra la svuotai… ne presi un’altra stessa scena…. Mi sentii meglio…..l’alcool ti fa sembrare tutto possibile.. iniziai a sognare a occhi aperti mi convinsi. Avrei pubblicato il mio libro…..il mio primo libro. Ero emozionato, come la mia prima sega…quando comprendi che anche tu funzioni che ce l’hai fatta , e che inizierai a vagare con il tuo uccello come un rabdomante per cercare buchi umidi…. e li’ che capisci che sei finalmente diventato un uomo. La miseria stava per finire……. Qualcuno si sarebbe accorto di me…. Mi portai in camera accesi una canna e guardai il soffitto che spariva dietro il fumo… Simo era caparbia, c’era riuscita…pensavo a quanto volte c’avevo provato io. Avevo cercato le grandi case. E ogni volta che scorazzavo sulle home page ,scritto in calce la stessa frase: Non accettiamo , al momento nuovi racconti ,se non su espressa richiesta da parte nostra. Mi chiedevo come avrebbe fatto a chiederlo a me se neanche mi conoscevano. Era un mondo difficile per gli sconosciuti. La grande editoria come la grande economia. La bella vita , il grande mondo , non mi apparteneva. E quel che era peggio, non ti cagava neanche!! Dopo un paio di giorni pieni di sforzi e ripensamenti mandai il sospirato racconto. Entrai nel sito tralasciai l’informativa per il concorso. Troppo lunga e il tipo non sapeva scrivere. Erano sette pagine di decreti ,norme e roba del genere. Non mi andava di immergermi in quelle cagate…immagino che qualcuno lo facesse per me. Associazioni consumatori ,tutela cittadini, etc etc….mi fidai e cliccai sulla voce accetta e proseguii. Usci il bando ,cliccai e caricai il racconto. Era stato facile troppo facile….cosi indolore che sembrava avessi fatto una pisciata. Non mi era rimasto nulla del gesto forse decisivo della mia vita….. me l’ero immaginato diversamente ….il plico spedito con francobolli nuovi ,la risposta dell’editore un appuntamento e poi lui il genio della lampada con sigari profumati sulla scrivania a metà tra un genio e un pazzo…… la stretta di mano… no! niente di tutto cio! Il giorno dopo chiamò Bruce. “ciao tony” “chi sei?” “sono io amico sono Bruce…” “non eri morto ?” “che diavolo tony no che non lo sono…..” “be mi fa piacere…cosa ti serve…” “niente ho bisogno di parlare non sai cosa diavolo mi e’ capitato….cosa da uscire pazzi… dove diavolo stiamo andando mi chiedo?” era alterato…rabbioso.. …… “ehi Bruce lascia stare i ricami ,lo sento dire tutti i giorni ,ad ogni pidocchio ambulante ma nessuno fa un cazzo. .e non saro’ certo io a fare il primo passo.. risparmiami la cantilena la conosco” “si capisco tony ma questo e’ assurdo…” Bruce aveva fatto l’idraulico per un po ,aveva anche provato a scrivere ma non aveva retto la tensione della fame e quindi si era dato a un mestiere piu’ degno del portafoglio….poi aveva perso il lavoro per colpa delle sbornie aveva i genitori rumeni…..ma era cresciuto in italia ….una sorella schizofrenica…. Di tanto in tanto giocavamo insieme alle scommesse….. “..e’ successo un mese fa…” “diavolo deve essere importante se ancora ti brucia il culo…..” “Certo che mi brucia cazzo ..si e’ conclusa ieri e ho il culo in fiamme….ascolta. Un mese fa me ne stavo a gironzolare per la città ….ero per i fatti miei…sai quando non sai cosa cerchi e te ne vai in giro a sperare che qualcosa accada?” “si so che significa….” “Sì insomma ero li, che mi guardavo attorno, quando un tipo mi si avvicina. Era uno stronzetto sui vent’anni con i capelli biondi gli occhi azzurri. Mi fa un sorriso…. io li’ per li penso che e’ un frocio …. ma lui prima che io scappi via si presenta e mi chiede con gentilezza da frocio se puo’ farmi un’intervista. Non avevo da fare e quindi sono rimasto cazzo non capita tutti i giorni di essere intervistato…. “vanità di un vagabondo….” “si insomma passi la vita a vedere gente che rilascia interviste .e ti chiedi sempre dove sono tutte quelle telecamere del cazzo….per poter dire in faccia al mondo che diavolo pensi ti chiedi perché non capita mai di trovarti al posto giusto nel momento giusto.E poi improvvisamente tocca a te” “la verità e’ che sei un esibizionista soffri di deficit comunicativi bruce. Vuoi che la gente sappia cio’ che pensi, anche se non hai un cazzo da dire…ti senti solo…..ti capisco ma per motivi diversi dai tuoi….” “si tony lo so che mi capisci insomma lui continua mi fa un sacco di domande e ogni tanto annota su un foglio in una cartelletta scura….mi chiede del lavoro….e se le lingue servono… e tutte quelle cagate che interessano alle grandi aziende non certo a un idraulico come me….” “e tu sei stato a sentirlo?” “si sono rimasto li non avevo nulla da fare…volevo essere utile all’umanità, dare il mio parere, far sentire la mia voce…. parlava veloce sembrava una mitraglia ..quando a un certo punto vedo solo la bocca muoversi e non capisco un cazzo.. “eri ubriaco, hai sognato tutto e mi chiami per raccontarmi un’altra allucinazione da sbronza ?” “No cazzo tony sono serio ,ero lucido. Ma non so cosa mi sia successo a un certo punto non l’ho più seguito…poi di colpo si ferma e mi chiede: Secondo lei tra tutte le lingue l’inglese e’ importante? “E tu?” “e io …che dovevo dire? tutto il fottuto mondo ne e’ contaminato…quelli hanno visto lungo hanno contaminato ogni cosa con la loro lingua. Stanno conquistando il mondo…i computer ,le aziende tutto ormai macchiato da questa lingua senza storia ne gloria…. alla fine gli ho risposto di sì..” “e poi?” “e poi niente….alla fine mi saluta e gli firmo l’intervista. Che lavoro del cazzo! intervistare gente dalla mattina alla sera e dimostrare di averle fatte per avere un premio del cazzo a fine mese con il quale pagarti le scarpe che hai consumato a girovagare… me ne sono andato contento di averlo aiutato nel cammino….” “Cristo santo Bruce e cosa c’e’ di strano in tutta questa storia? Non dirmi che ti ho ascoltato venti minuti solo per sentire la tua intervista del cazzo!!” “Ehi tony sai che sono un originale adesso ti spiego… stamattina scendo le scale per prendere il giornale ..faccio le scale mi fermo al cancello e guardo la posta…..” “errore bruce io non la guardo mai….non di mattina uccide le aspettative della giornata” “e come fai con le bollette…? “bhe quando sono stufi di sollecitarti vengono a bussarti o ti staccano il servizio…… cosi’ sai che devi pagare le bollette ….e’ un buon promemoria..” “alquanto originale…ma non ho voglia di far venire estranei a casa… comunque ti dicevo guardo la posta. Dentro una busta. Era un avvocato scriveva dalla capitale….la apro e dentro una letterina…. ..egregio signor Bruce W. in merito al contratto da lei stipulato in data 22/05 le comunico che non c’e’ ancora pervenuto il pagamento di euro 1000 e di conseguenza abbiamo provveduto a citarla in giudizio per morosità. cordiali saluti…..ci sono rimasto di merda…quel figlio di puttana mi aveva fatto firmare un fottuto contratto…col suo sorriso del cazzo quel frocio bastardo non e’ frocio bruce.. si invece adeso lo difendi ?e’ un fottuto frocio il frocio sei tu testa di cazzo che ti sei fatto inculare da un ragazzino…..una volta non sarebbe riuscito nessuno ..inculato da un frocio…..ti sei rammollito bruce rassegnati…. “no che non mi sto …sono tornato in città tutti i giorni ma niente sono stato 4 ore al giorno fermo nell’angolo di via San Michele…ma niente….” “Rassegnati non lo troverai più…non vanno mai due volte di seguito nella stessa zona…..lo sanno che fottono la gente. Si spartiscono le aree si danno il cambio. Non sono stupidi. Comunque rilassati se non hai ricevuto niente non posso pretendere un cazzo….non possono chiederti 1000 euro per una firma. “tony non ne sono certo…” “che vuoi dire?” “be un mese fa mi e’ arrivato un pacco…l’ho mandato indietro…non sai mai cosa c’e’ dentro! non voglio casini io. Capisci?” “Già capisco.” “Senti l’avvocato Bruce ….non ne esci da solo quelli sanno come fare le truffe le inventano loro per poi tirarti fuori….” “l’ho fatto cazzo, mi dice che un sacco di gente e’ stata fregata e che dovrò pagare altrimenti mi pignorano…” “Cristo bruce sei proprio stato fottuto … Che gente gira , disoccupati che inculano disoccupati. I soldi: il carburante di questo mondo del cazzo. Muovono le masse , cambiano i corsi dei fiumi…….eppure sembrano cosi’ innocui, li’ fermi o stropicciati con le loro immaginette…..e l’odore di coca perennemente impregnato nella filigrana.” “Gia’ tony. Ma se lo prendo lo sventro lo apro come un porco.” “Giusto amico ma ora non pensarci. Fatti una bevuta , esci , scopa aiuta sempre.” “Hai ragione cazzo devo uscire devo scopare il mondo….ci si sente tony.. grazie amico….” “Ciao bruce” “ciao Tony …” Posai la cornetta. Pensai che mondo di merda ci ritrovavamo . Il mondo era cattivo . La gente era cattiva. Avevamo perso il controllo su tutto , eravamo alla deriva. Nessuno ci avrebbe salvati. Fottuti come un pesce senz’acqua. Gli sciacalli andavano in giro svolazzando sulle carogne per sfinirle. Mi portai in camera e presi il giornale. La cronaca mi aiutava a distrarmi. Lo aprii e l’occhio mi cadde su un articolo in basso. “cane annusa nel bosco e il padrone trova valigetta con 500000 euro! E la porta alla Polizia” Fottuto bastardo mi dissi. Questa e’ gente che non apprezza la vita ,violentano la fortuna e la disprezzano….. Come diavolo si fa a consegnarla. Una valigetta nel bosco non la perde una vecchietta che prende la pensione! Mi venne voglia di picchiarlo. Smisi di leggere. Il tempo di chiudere la pagina e sentii un tonfo come di uno scoppio.Dopo qualche minuto sirene e grida ,la giornata non era ancora finita riservava un’ultima sorpresa prima del sonno…. mi affacciai dalla finestra e guardai in basso. Appiccicato al muro ,schiacciato tra il paraurti di un auto, con il sangue che usciva dalla bocca c’era un tipo. Alto , capelli lunghi…. Tenuto da tre agenti mentre si dimenava, Bruce . Alzò per un attimo lo sguardo e mi guardò. Sorrise! aveva gli occhi di un azzurro incredibile il sole rifletteva come in un diamante grezzo…. urlò verso di me: “Tony….tony !amico ! hai visto? ne ho preso uno ! ho preso uno di quei figli di puttana! il funerale gli costerà piu’ dei miei fottuti mille euro.” dopo un po spari’ nell’auto blu… Povero Bruce! era andato…..era andato per colpa di un incontro sbagliato! Non so se fosse destino. Ma so di certo che Molte volte il destino non dipende da noi ,né dai nostri conoscenti ,né dalle nostre scelte …Molte volte il destino si nasconde nel sorriso senza volto di uno sconosciuto….incontrato per caso in una strada secondaria. Questo racconto è protetto dal diritto d'autore ai sensi di legge.E' vietato la riproduzione e la diffusione previo autorizzazione dell'autore.

Ringraziamo l'uccello

Erano le 10:00 quando aprii gli occhi. Il rumore dei cassonetti mi aveva scosso di colpo. Odiavo svegliarmi cosi ;il cuore mi batteva forte e le gambe mi tremavano. Mi voltai verso la serranda semi chiusa. Guardai i lampeggianti del camion penetrare dalle fessure della persiana. Il sole era già alto . Un filo di vento mi accarezzava la schiena , al mio fianco c’era Simo. Sembrava una Maia con i suoi mille capelli avvolti sopra la testa. La ammirai senza parlare. Aveva un culo divino . La sfiorai . Era bello sfiorarla mentre dormiva. Non dovevo fare patti , ne scendere a compromessi. Potevo guardarla e sfiorare ogni parte del suo giovane corpo. Simo mi aveva amato da subito . Non ho mai capito cosa cercasse , o perché mi avesse scelto . Si!! perché era stata lei a scegliermi. Il mondo era sempre andato così. Le donne sceglievano gli uomini e lasciavano credere il contrario. Ma infondo stavo bene con Simo. Mi alzai dal letto e guardai la stanza . Sul tavolo le birre vuote ,il giornale vecchio , le scarpe consumate sparpagliate in giro . Avrei dovuto pulire. L’avrei fatto per dio!! Non lo feci. Feci il caffè. Erano due giorni che non buttavo giù niente. La vita non dava più tante opportunità. E quelle buone passavano silenziose nel lento scorrere dei giorni ;o semplicemente capitavano ad altri. Tornai in camera .Simo si era destata. Alzò le braccia come a sfiorarsi gli occhi : “che ore sono ?” chiese con un soffio di voce. “le 10….” “che cazzo Toni perché mi hai svegliata?!?” “non ti ho svegliata simo…..è l’immondizia” “L’immondizia?” “Si l’immondizia Simo!” “Non vedo immondizia in giro o almeno non piu del solito , dovresti pulire…” “si c’ho pensato anch’io “ “be dovresti smetterla di pensarle , certe cose , e inziare a farle.” “già !Lo penso anche io!!” “comunque ti saresti svegliata in ogni caso , è il camion passa a raccoglierla….” “che coglioni” ribattè. Accesi una sigaretta. “Spegnila toni ….che diavolo lo sai che mi infastidisce di mattina” “Simo ho il blocco devo pensare.. starmene a soffiare nel nulla : è il segreto dei saggi…” “Hai sempre una scusa tony ma non sei più un bambino…una volta hai il blocco ,una volta sei sfortunato ,alla fine fai sempre ciò che vuoi…” Spegnila mi sento soffocare. Presi un’ultima boccata profonda , feci un cerchio nell’aria e la spensi. “Se hai il blocco come dici questo non vuol dire che devi farti venire anche il cancro” “ti viene comunque , l’aria è marcia , la città è marcia, respiriamo chissà che merda almeno respiro la merda che scelgo. Scegliere è fondamentale per il raggiungimento della felicità” “Si ma almeno trova il maledetto romanzo della vita prima di crepare non voglio pentirmi di aver buttato all’aria la mia vita per niente” “ci provo simo ma cazzo appena metto gli occhi sulla carta le idee sembrano svanire ,volano via e si ficcano chissà dove per poi tornare di notte….!è questa cazzo di vita ,non succede piu niente. Dobbiamo uscire , starcene un po in giro ,vedere gente , parlare con la gente ,sentire le cazzate che hanno da dire le preoccupazioni per le rate ,il mutuo tutto quelle cose strane insomma….” “Non dire stronzate toni tu odi la gente .Passi la vita a sfuggirgli e poi ti lamenti. Sei il solito , sempre pronto a dare le colpe agli altri come se tu fossi una specie di semidio e tutti debbano capirti …..” “Forse lo sono “ “ecco vedi? “comunque non gli sfuggo ,gli sono indifferente….e il fatto che non mi attirino vuol dire che non ne ho bisogno….anche se ne sento la necessità didattica….non confonderti però: ho lo stesso interesse che ha il ricercatore per uno scarafaggio che sta sezionando…….” Mi rialzai e mi portai alla finestra. Il camion se n’era andato . Mi guardai intorno. Due alberi spogli , una casa verde , la strada nera , una villetta , i lampioni. Tre macchine passavano : gialla blu e grigia. Rientrai. Mi portai al bagno mi sedetti e aspettai . Feci una scorreggia ma non completai l’opera. Quando hai il blocco sei bloccato in tutto. Mi alzai mi ripulii e mi riportai in camera. “cosa si fa toni? Usciamo andiamo al parco ho sentito che c’e’ una lezione gratuita di Yoga…” “sii seria simo quelli sono degli esaltati quelli…sono gli stessi che ti rendono la vita di merda per poi concederti un’ora di strane pose…..” “Sei il solito diffidente…fregatene andiamo , concediti un po di distrazioni ti aiuterà vedrai !” si portò con le braccia al collo e mi diede un bacio leccandomi sulla guancia…. fui fottuto!!! Due secondi dopo era sotto la doccia, era ripartita. Era sempre piena di energia come diavolo faceva. Io mi portavo stanco al letto e mi svegliavo più stanco. Forse ero malato o troppo vecchio ;e la vecchiaia è una malattia degenerativa. Andammo al parco in anticipo .C’erano molte donne ,tutte con i fuseau e gli short. Sembravano nude. I fuseau erano bianchi e gli short color crema. Sembravano in spiaggia. Non gliene fregava un cazzo a nessuna di fare yoga era più importante raccontare di averlo fatto ! ci portammo sul prato “simo era eccitata all’idea. Tutto quel coinvolgimento gli dava euforia sembrava una ragazzina alla sua prima guida dopo aver preso la patente . La lezione iniziava alle12:00. Il maestro era già sul prato . Cristo! Era esattamente come l’avevo immaginato . Era vestito da indiano e aveva la barba lunga da mormone. Era Italiano. Diceva di essere stato in india e si essersi librato sulle acque del Gange. Intanto le signore eccitate si scuotevano tutte intorno come in preda agli spasmi. “Di quante stronzate ha bisogno la gente” sussurrai tra me e me… “toni è fantastico vero?” “e’ una stronzata !” “quel tipo è italiano e forse non è mai uscito dall’ italia…” “goditi il momento toni ..che importanza ha?” “avrà letto un manuale del cazzo e cerca di spillarci dei soldi… si ne sono sicuro mi chiederà dei soldi” “ma dai è gratis stavolta ti sbagli toni…..” “non mi sbaglio me li chiederà per Dio…” “fidati sei sempre cosi pessimista ….la tua diffidenza ti ucciderà prima della fame … ha un’aria cosi serena….si vede che ha raggiunto il nirvana…” “simo il nirvana lo raggiungono in pochi e se raggiungi il Nirvana non puoi essere tra noi perchè si dice che vai a finire da qualche altra parte…quello li mi sembra fin troppo presente…” “o che palle sempre a puntualizzare..” Ci avvicinammo. Le signore si stringevano attorno al maestro con i loro culi molli .. “il fascino dell’oriente “mi dissi. Il guru si faceva chiamare Dharma. Che confusione!! Dharma era vicino ai loro culi. Avevo l’impressione che di tanto in tanto abbassava gli occhi per guardare……era cosi vicino che quando non guardava toccava…… Dopo l’ennesima culata ebbe un’ erezione. Qualcuna se ne accorse ma invece di ritrarsi continuò a strofinarsi con più forza. Dharma sembrava contento. La signora sembrava contenta. Tutti erano contenti. Poi di colpo dharma si girò verso di me mi guardò con gli occhi sbarrati “tu..!” “simo si avvicinò all’orecchio “dice a te …toni…cazzo sei fortunato ti ha scelto…” “tu! sei pieno di rabbia e di rancore…avvicinati a me…” “col cazzo “risposi. “dai toni vai ..” mi disse simo.. “no non vado “ intanto dharma continuò “vedo nei tuoi occhi lo smarrimento “ “allora sei ceco oggi non ho ancora bevuto un goccio” “tu sfuggi la realtà dei tuoi pensieri” “tu la rifuggi e basta” “tu che mi sfidi ti sei mai librato nel celo turchese sopra le teste degli uomini?” “tutte le sere dopo la prima bottiglia “ “la tua anima è umida come uno straccio imbevuto dalla pioggia” “la tua indurita come uno stronzo di gesso “ Mi lasciò perdere . Non poteva vincere. Avevo anni di calci in culo alle spalle. Si girò verso una tipa sulla cinquantina .Aveva un fuseau grigio perla che si insinuava tra le chiappe molli. si vedevano le grandi labbra della fica. “tu hai uno sguardo smarrito…..vieni a me” lei si alzò emozionata e si avviò verso Dharma , la fece sedere davanti a lui facendogli sentire il membro. Lei non fece una piega. ”adesso… urlò mettetevi seduti a gambe incrociate e seguite i miei movimenti “ Gli sfiorò i fianchi…..e tutti si misero a sfiorarsi i fianchi…. “ora chiudete gli occhi e alzate le braccia….ascoltando la mia voce che vi guiderà” tutti chiusero gli occhi…io ne chiusi uno solo. “Adesso immaginate di trovarvi sulle rive del Gange mentre il vento vi sfiora i capelli “ mentre parlava passò le mani sul seno , poi continuò “sentite il brivido dell’infinito alitarvi sul collo ?” “si !sussurrarono tutti in coro” e intanto stringeva i seni. “alzate la testa al celo ora e guardate gli uccelli volteggiare. Sentite gli uccelli?” “li sentiamo …”e spinse l’uccello sulla schiena della tipa. Che diavolo se la stava scopando davanti a tutti e io me ne stavo li come un guardone mentre avrei dovuto buttare giù qualche riga pensare ai miei racconti. Simo si era immersa nella sceneggiata e aveva gli occhi chiusi. Quando Dharma alzò lo sguardo per guardare il celo uno schizzo di merda gli cadde sulla guancia “ecco! ecco…”urlò come un invasato “ecco il segno del celo “ e tutti lo guardarono meravigliati. sembrava un pazzo vibrava e urlava. “l’uccello ha dato il suo verdetto e mi ha scelto …ripetiamo insieme viva l’uccello “ mi girai verso simo “non ci provare o lo ammazzo!” simo non disse nulla. Le altre tutte in coro “Viva l’uccello !” e ora dite “Ringraziamo l’uccello” e tutte in coro “ Ringraziamo l’uccello…” “ora piegate il busto in avanti e con le braccia allungate toccate la terra dinanzi a voi..” Lo osservavo mentre la tipa allargava il culo sul suo cazzo. Dharma eccitato sorrideva mentre teneva in pugno quel branco di pecore. La gente voleva crederci aveva bisogno di crederci. Simo si divertiva ma non ci credeva più di tanto. L’amavo per questo. Forse non credeva neanche che potessi diventare qualcuno e io non mi sforzavo di sminuirla. Ma al diavolo c’era comunque. Quando finirono gli esercizi facemmo per alzarci. La signora era tornata al suo posto .Era rossa in viso. Sembrava rilassata. “potere del cazzo altro che yoga” pensai.. “ “ora “disse dharma “passerà un mio collaboratore a distribuire…” “ecco il momento” dissi a simo “ora ci chiederà di fare un’offerta o di aderire a qualche corso di yoga magari ospitandolo per qualche giorno mangiando e dormendo sulle nostre spalle e alla fine cercherà di ficcarlo tra le tue gambe per suggellare il momento catartico …” dharma continuò “a distribuire un questionario per comprendere se questa esperienza sia stata utile a voi quanto a me” fece un sogghigno di scherno. presi il questionario e lo guardai ; c’erano poche domande lo compilai: 1)hai provato piacere? no! 2)vorresti ripetere questa esperienza? no! 3)hai mia pensato di iscriverti a una scuola di yoga? no! 4)Credi di aver bisogno di un maestro che ti indichi la strada? no! In fondo al questionario in grassetto: se volete lasciare un’offerta libera servirà a costruire una scuola di yoga nella Vs città. Tutti si alzarono e lasciarono un’offerta ai piedi di dharma con il questionario. Posai anch’io il questionario e mi avviai verso l’uscita. “ehi tu!” che c’e’ gli risposi voltandomi… “non lasci nulla ?” “l’offerta è libera ti ho donato la mia attenzione mi devi il resto ” “che razza di tipo sei io me lo sono guadagnato “ “ehi amico forse hai avuto gia troppo per fare il porco travestito da indiano, dovresti pagarmi tu per aver fatto il guardone “ “credi mi diverta?” “credo ti piaccia” “lo faccio per mangiare ho una famiglia io...” “tutti abbiamo una famiglia amico…” “ma chi cazzo credi di essere…hai la faccia di un nullafacente io almeno ci provo tu ce l’hai un lavoro ?” “si faccio il mantenuto ,non è facile cazzo…mi privo di un sacco di cose cago poco e bevo molto…..ma non ti do un centesimo “ “e cosi sei un mantenuto morto di fame del cazzo che vorrebbe farmi la predica? questa è bella. Vorrei vederti…” “ti sono davanti” “vorrei vederti vestito da indiano a farti cagare in faccia da un passero mentre sfiori la passera marcia di qualche tardona in cerca di redenzione…. “già dev’essere dura per te sfiorarla sei sempre in volo da qualche parte ..sul gange sul Tibet …tra gli UCCELLI…..” Simo sorrise..” dai toni andiamo non ne vale la pena ,si divertiva simo… ero il suo uomo cazzuto come sempre. Ci avviammo verso l’uscita. Poi accesi una sigaretta e mi fermai a guardare verso l’albero dove eravamo seduti. Dharma era intento a raccogliere i soldi. Aspettò che fossero tutti usciti prese i questionari e li mise in un sacco nero. Si spogliò si mise un paio di jeans consumati .Si staccò la barba e dopo aver ficcato per bene il tutto in uno zaino , prese il sacchetto nero e si avvio. Fuori dal parco c’era un camper malandato ,la porta si aprì. Dharma o come diavolo si chiama svanì!! Anche io e Simo ci avviammo e svanimmo . Guidai pensando a Dharma. Infondo aveva reso felice la cinquantenne e ne aveva ricavato anche dei soldi. Non aveva obbligato nessuno .A pensarci bene sembrava ne avessero bisogno più loro. Si insomma un capriccio ,una parentesi innocua. A casa avrebbero trovato le pentole ,i detersivi, i figli e il marito sempre incazzato. Tornammo a casa anche noi. Salimmo in camera e aprimmo una birra. Simo era ancora tutta eccitata. Venne da me e mentre la birra si immergeva nel mio stomaco arido, mi fece un pompino. Venni…. “ora simo “ dissi “alza gli occhi al cielo e ringrazia l’uccello” simo sorrise con la bocca ancora piena. Mi pulii e mi portai tremolante alla macchina da scrivere. Feci 2..3..4 battute venne fuori una frase che suonava più o meno così: “Erano le 10:00 quando aprii gli occhi. Il rumore dei cassonetti mi aveva scosso di colpo. Odiavo svegliarmi cosi”. Questo racconto è protetto dal diritto d'autore ai sensi di legge.E' vietato la riproduzione e la diffusione previo autorizzazione dell'autore.